• Sassari, la torres, svegliarsi all’isola rossa, fare colazione al bar, il tramonto di marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, diego armando maradona, i led zeppelin, lo stomaco attorcigliato ed il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, george best, vivere una crisi, i cccp, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, dublino, il mare, le amiche del mare, la d***a, il calcio, le donne, fabrizio de andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i pink floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, janis joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella bastonata, gli spaghetti n°5 aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella di metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di renato, la sculacciata a pecorina, il poker in cantina di a******* con cassa di birra, la sigaretta cagando, festeggiare almeno un mondiale (io ne ho festeggiato 2), impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor g. mina, giocare a carte, andy capp, i calamari fritti del "cormorano", la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, il mio orto, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay ………. To be continued

lunedì 13 febbraio 2017

Tarantino Mania

Pulp Fiction è stato il primo. La folgorazione, il verbo e la genialità. Pulp Fiction è stato l’incontro e la presentazione, fino a quel momento non sapevo neppure chi fosse. Ora non ne posso più fare a meno. Quentin Tarantino è così. Dirompente, eccitante, seducente, si ama alla follia già dal primo incontro (come nel mio caso) o si detesta fortemente. Poi la scoperta dell’esistenza di un film precedente e l’attesa di volta in volta delle successive pellicole. Dal 1992 al 2015, da “Le Iene”a “The hateful eight” visto qualche giorno fa. Otto film (Kill Bill lo sto contando uno) intensi e geniali.  Otto film “cult”, creati cannibalizando classici d’autore e b-movie. Otto film innovativi e unici, in cui il regista, è stato capace di alternare sapientemente dialoghi prolissi e ossessivi con grandinate di proiettili, spade da samurai, teste spappolate e fiumi di sangue. Rendendolo, al di sopra di ogni dubbio, il Re incontrastato del genere Pulp …. Ok buon preambolo (che dite?). Ho iniziato a scrivere questo post perché grazie alle potenti onde satellitari, a un canale interamente dedicato a Tarantino, alla poca o inesistente voglia di uscire, sono riuscito nella titanica impresa di riguardare tutti i film in un solo weekend. Come direbbe Quentin: “ho tenuto il mio fottuto culo incollato a un divano. Senza che la mia pelle si imputridisse con bubboniche e sanguinose piaghe!!!” Ahahahahahah!!! Dopo questa favolosa esperienza, posso tranquillamente affermare che, ognuno è un capolavoro. Ogni pellicola ha il suo fascino, la sua peculiarità, le proprie citazioni e punti di riferimento, qualcosa o qualcuno di speciale. In base a una serie di considerazioni personali, sono riuscito (cosa non facile. Giuro) a creare la mia personale classifica. Come spesso accade, non troverà nessuno d’accordo. Ne sono certo. E’ stata dura anche per me , ho cambiato spesso idea e posizioni e anche ora che sembro aver trovato una soluzione non ne sono poi così convinto. Vabbè parto.
8) Django Unchined (2012)
Lo so state già storcendo il naso, visto che alcuni lo considerano tra i migliori. Ma questo western ispirato a “Django” di Corbucci, e intriso di riferimenti ai western dei maestri Sergio Leone e john Ford, a mio parere (ripeto) è il meno Tarantiniano dei suoi film.  Forse per Il finale un po’ scontato e qualche altro piccolo pelo nell’uovo, lo inserisco all’ultimo posto. Il momento da non perdere: la cena a Candyland.
7) The Hateful Eight (2015)
Questo film non è nei primissimi posti, solo ed esclusivamente perché è l’unico che ho visto una volta sola. Sono sicuro migliorerà già dalla prossima visione. Ora è troppo poco per una valutazione decente. Troppo poco per apprezzare a pieno la sceneggiatura, i personaggi e tutto il resto. Il momento da non perdere: il dialogo tra il Maggiore Marquis Warren (Samuel L. Jackson) e il Generale Sanford Smithers (Bruce Dam).
6)  Jackie Brown (1997)
Vi giuro non volevo metterlo in questa posizione. Sono confuso perché amo questo film. Omaggio puro e incondizionato al genere blaxploitation anni ’70. Questa gran pellicola vintage, con la star del genere Pam Grier, si differenzia grazie alla spettacolare colonna sonora e alle geometriche angolazioni di ripresa. Il momento da non perdere: Max Cherry (Robert De Niro) perso nei parcheggi del centro commerciale.
5) Grindhouse – A prova di morte (2007)
Bolidi a quattro ruote che aggrediscono l’asfalto con bambole sexy mozzafiato, ispirato agli anni ‘70. Questo film è da sempre considerata l’opera minore di Tarantino. Sicuramente il più criticato e probabilmente anche il meno visto. Un film dove la violenza è fine a se stessa, mai avvertita arriva dirompente come un incidente stradale. Aaaaahhhh!!! Sicuro che non sarete d’accordo, ma porca puttana io adoro questo film. Il momento da non perdere: i piedi di Barbara Bouchet e il monologo di Stuntman Mike McKay (Kurt Russel).
4) Inglorius Basterds (2009)
Ispirato (tanto per cambiare) a un film italiano di Enzo G Castellani (Quel maledetto treno blindato), questa pellicola pullula di sublimi riferimenti al nostro cinema. A partire dal piccolo cameo come ufficiale delle S.S. dello stesso Castellani, passando per le musiche di Morricone fino al nome del generale inglese Ed Fenech. Tarantino riscrive la storia in questo pittoresco gioco al massacro. Si salvi chi può in questa lotteria di morte ornata di cadaveri. Fantastico. Il momento da non perdere: il confronto tra il tenente Archie Hicox (Micheal Fassbender) e il maggiore Dieter Hellestrom (August Diehl) con delle carte in testa. 
3) Le Iene (1992)
Un film su una rapina che non ti mostra la rapina. Ancora non capisco come faccia un film ambientato in un deposito abbandonato a tenermi incollato allo schermo. Semplice, questo film è geniale. Tra humour caustico, violenza, inquadrature che richiamano il cinema orientale e pallottole vaganti, Tarantino, al suo primo lavoro, spiazza tutti. Potrei metterlo al primo posto, o al secondo. Boh questa cosa sta diventando complicatissima. Il momento da non perdere: i gangster riuniti attorno al tavolo intenti a chiacchierare del più e del meno (il significato di Like a Viergin di madonna e il dover o meno lasciare la mancia).
2) Kill Bill (2003/2004)
Un capolavoro a tutti gli effetti. Riti di iniziazione, duelli western consumati con spade giapponesi, coreografie di morte e sangue, rimandi ai Kung Fu movies orientali, animazione giapponese, il solito riciclo delle musiche di Morricone, cast fantastico e la vendetta di una sposa da consumare. Un opera complessa e gigantesca, divisa in due capitoli, in cui non ci si annoia nemmeno un secondo. Avrei potuto metterlo tranquillamente al primo posto, ma quello era già assegnato da tempo. Il momento da non perdere: La strage degli 88 folli.
1) Pulp Fiction (1994)
Spero che non abbiate un cazzo da dire sulla prima posizione. Perché non ho intenzione di spendere troppe parole. Bastano: cheeseburger, massaggio ai piedi, Jack Rabbit Slim’s, frappè da 5 dollari, Ezechiele 25-17, il tuo culo andrà al tappeto, chi è Zed?, Zed è morto baby!, Mr. Wolf, Zucchino e coniglietta. Non ci sono altre spiegazioni. Il momento da non perdere: Tutti.

Siete d’accordo?

venerdì 10 febbraio 2017

Back to Back

Settimana impegnativa per gli Impiccababbu, chiamati per l’occasione a un doppio impegno, tutto stile NBA (si fa per dire). Classico Back to Back d’oltre oceano con due partite in due giorni. A cui molte squadre storcerebbero il naso, ma non noi; squadra dall’indole combattiva, più a suo agio quando contano i due punti, che a faticare in allenamenti scarichi di scosse adrenaliniche. Anche se, a dire il vero la prima delle due sfide, non si può certo annoverare tra le partite più difficili del campionato. Agguerrite si, fastidiose anche, le Pink Ladies, non hanno mai impensierito e messo in discussione il risultato sportivo. Come sempre lottano e si impegnano, celebrando il più alto spirito De Coubertiano; ma le differenze fisico atletiche ancora una volta sono determinanti. Fin dal primo quarto la partita si incanala sul solito binario, nonostante la galanteria dovuta e la pressoché nulla aggressività difensiva, la partita è a senso unico. L’esito e l’andamento della partita dipende solo da noi. Optiamo per usare questo match come una sorta di allenamento, tralasciando totalmente la parte difensiva e concentrandoci sul correre senza palla e sul cercare nuove soluzioni offensive. I quarti si susseguono uno dietro l’altro in maniera sportiva e corretta. Potremo in qualsiasi momento dare una spallata e ammazzare il match, ma la gara non lo richiede. Dopo quaranta minuti, comunque, il risultato non può che essere a nostro favore. Pink Ladies 70 Impiccababbu 83. Fuori una!!! Di ben altro spessore, contro avversari dal buon livello tecnico e fisico, la seconda sfida. Una primissima assoluta del campionato Uisp. Impiccababbu contro Basket Sennori. Tra noi e l’obiettivo della seconda vittoria, ancora 40 minuti di minacciosi avversari. Sin dalle prime azioni di gioco si capisce che sarà una partita combattuta. Entrambe le squadre tralasciano la classica fase di studio. Si segna fin da subito, velocemente, senza molti fronzoli. Scaturisce così un primo quarto molto combattuto e dal punteggio alto. Dalla prima battaglia usciamo vincenti, 21 a 17, con la consapevolezza che la guerra è ancora lunga. Nel secondo periodo le cose non cambiano. Entrambe le squadre continuano a sfidarsi a viso aperto. Il gioco è duro, ma sostanzialmente corretto. Nessuno si risparmia. Giochiamo questi dieci minuti acquistando la certezza di essere un tantino superiori, ma la tenacia dei nostri avversari non ci permette di staccarceli di dosso. Con le squadre ancora a contatto si va al riposo. 34 a 32, +2.  I primi minuti del terzo quarto, ancora una volta confermano l’equilibrio della gara. Si segna da entrambi i lati del campo con regolarità. A metà periodo finalmente arriva la spallata. Quella che volevamo. Un allungo decisivo spezza morale. La nostra difesa diventa protagonista. Chiudiamo perfettamente le loro linee di passaggio. Il loro penetra e scarica, che creava qualche problema, viene completamente azzerato. Non segnano più. Ribaltiamo con velocità il campo, andando a canestro con ottime conclusioni dalla lunga e taglienti penetrazioni. Prima degli ultimi dieci minuti siamo in doppia cifra di vantaggio. 58 a 46. Rientriamo in campo, per gli ultimi dieci minuti di partita, concentrati e sicuri a non mollare. La battaglia non è finita e alzare troppo presto il piede dall’acceleratore, potrebbe creare qualche problema. Tutto ciò non avviene. Tranquilli e sicuri amministriamo la partita. Gestendo il cronometro e colpendo letalmente al momento giusto. Alla sirena, Impiccababbu 76 Basket Sennori 63. Fuori due!!! Siamo in crescita. La forma fisica migliora e di conseguenza anche quella mentale. Lucidi e concentrati esprimiamo buon gioco. Abbiamo rimediato alla brutta partenza di campionato. Non bisogna dormire sugli allori, il campionato è ancora lungo è insidioso.  Ajò IMPICCABABBU!!! Avanti così!!!

Five years ago

Era il 10 febbraio del 2012 quando, un idea che mi frullava in testa da tempo, prese finalmente vita. Con la supponente convinzione di aver qualcosa da dire, creai questo blog. Ispirandomi alla famosa rubrica “Giudizi Universali” del giornale satirico “Cuore”, presentai la mia personale lista delle cose per le quali valesse la pena vivere. Portando cosi alla luce “Come diventare come me”, blog di resistenza umana. 1826 giorni dopo quella decisione. 260 mesi da quell’intuizione. 5 anni dal quelle prime righe. Sono ancora qua. Ancora una volta davanti allo stesso monitor, digitando sulla stessa tastiera, per scrivere un nuovo post da pubblicare. Cazzo oggi è il quinto compleanno di questo blog. Non sono tantissimi, ma iniziano ad essere un buon numero. Cinque anni in cui sono successe un bel po’ di cose. Alcune le ho scritte, di altre ne ho solo accennato, di qualcuna ho scritto tra le righe e di molte non ne ho parlato. Più che altro ho scritto di cose piacevoli come il cibo, la birra e i gin tonic (cecio del giorno dopo compreso). Di cose interessanti come i viaggi, i libri, la musica e qualche bel film (si lo so, Shanknado non è un bel film. Uffa a me piace!!!). Delle mie passioni e delle valvole di sfogo come la cucina (cazzo dite la verità? Ho pubblicato delle ricette fantastiche), le partitelle di basket, la corsa (infortuni compresi) e la pittura. Di cose insostituibili come La Marinedda, il mare e gli amici, ma anche di stati d’animo, di gioie e dolori, di momenti illuminati e bui preoccupanti, di notti insonni e eccessi di relax, di paure e sogni. La motivazione, resta comunque, sempre quella che avevo quel 10 febbraio di cinque anni fa. Scrivere per me, raccontare qualcosa, buttare fuori e condividere quello che sono. Potrebbe non esser servito a niente e aver solo buttato tempo, ma se solo una volta vi siete fermati a pensare, a rileggere qualche passaggio o a fantasticare su qualcosa che ho scritto, il mio obiettivo è stato raggiunto. Siete diventati come me!!! Ahahahahahahahah!!! Solita risata malefica (ormai ci sto prendendo gusto).    

venerdì 3 febbraio 2017

Godooooo!!!

C’eravamo lasciati ad aprile dello scorso anno. Dopo due belle partite, purtroppo perse. Due sconfitte che avevano sancito l’uscita prematura dai playoff e la fine del nostro campionato. Due partite mai dimenticate che urlavano una sola cosa. Vendetta!!! Vendetta!!! Vendetta!!! Finalmente dopo dieci mesi l’occasione è arrivata. Ottava giornata di campionato. Impiccababbu contro Gabetti Alghero. Pronti, incazzati e fiduciosi, nel cancellare quelle sconfitte, entriamo sul rettangolo di gioco determinatissimi. Il primo quarto è superlativo. La palla si muove con fluidità, cosi come le nostre gambe. Grande difesa e attacco chirurgico ci portano a dominare univocamente i primi dieci minuti di partita. 20 a 9. Nel secondo quarto i nostri avversari corrono al riparo, aumentando l’aggressività difensiva e migliorando le prestazioni al tiro. Nascono così dieci minuti di sostanziale parità. Nessuna delle due squadre riesce ad assestare un parziale decisivo. La situazione all’intervallo rimane immutata, noi gestiamo il tesoretto di vantaggio scaturito nel primo periodo e loro arrancano all’inseguimento. A metà partita siamo 34 a 24. Bene ma non benissimo. Nel terzo quarto qualcosa inizia a scricchiolare. Perdiamo qualche pallone di troppo e di conseguenza un po’ di fiducia. L’attacco non è fluido come nei primi venti minuti, ma grazie alla nostra difesa e a qualche bella iniziativa personale vivacchiamo per tutto il quarto. I nostri avversari, al contrario, acquistano morale e convinzione piazzando bei parziali. Si rifanno sotto rosicchiando lo svantaggio. Prima dei dieci minuti finali, con una sufficienza rosicata, siamo faticosamente ancora avanti. 48 a 42. L’ultimo quarto si apre come si era chiuso il precedente. Leggermente confusi e sicuramente stanchi, stecchiamo qualche attacco di troppo permettendo ai nostri avversari di avvicinarsi ulteriormente. La partita è combattutissima. +6, +4. +2. Canestro dopo canestro si arriva alla parità. Cazzoooo!!! Gli ultimi minuti di partita sono confusi. Entrambe le squadre affrettano le conclusioni gestendo in malo modo palloni che scottano. A 20” dalla fine siamo +1 con due tiri liberi a disposizione. Sbagliamo il primo e pure il secondo. Cazzoooo!!! L’azione si sposta nella nostra metà campo. Facciamo quello che sappiamo fare meglio. Difendere. Lo facciamo bene, con le gambe e col cuore, ma un cazzo di tiro degli avversari danza tre volte sul ferro e si infila dentro al canestro. Cazzoooo!!! Porca di una madonna troia!!! Tutta la partita in vantaggio e a 2” dalla fine siamo sotto di 1. Una botta devastante. Un cazzotto al volto violentissimo degno del miglior Tyson. Dolore, rabbia e delusione. 39 minuti e 58 secondi giocati inseguendo una vittoria. Pufffff!!! Tutto svanito!!! Aspè. Abbiamo un timeout e ancora 2 fottuti cazzo di secondi. Rimessa e tiro. La palla esce perfetta dalle mani. La parabola c’è, così come la direzione e la forza. Vai Aleeee!!! Ciuffffff!!! Buzzer Baeter!!! Godooooooooooooooo!!! Impiccababbu 58 Gabetti Alghero 56. Doveva andare così!!! Forza IMPICCABABBU!!!