• Sassari, la torres, svegliarsi all’isola rossa, fare colazione al bar, il tramonto di marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, diego armando maradona, i led zeppelin, lo stomaco attorcigliato ed il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, george best, vivere una crisi, i cccp, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, dublino, il mare, le amiche del mare, la d***a, il calcio, le donne, fabrizio de andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i pink floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, janis joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella bastonata, gli spaghetti n°5 aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella di metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di renato, la sculacciata a pecorina, il poker in cantina di a******* con cassa di birra, la sigaretta cagando, festeggiare almeno un mondiale (io ne ho festeggiato 2), impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor g. mina, giocare a carte, andy capp, i calamari fritti del "cormorano", la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, il mio orto, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay ………. To be continued

martedì 15 dicembre 2015

Strong girls

Dopo il facile e felice esordio, gli Impiccababbu, scendono nuovamente in campo. Seconda partita stagionale e prima in assoluto, tra le nuove mura domestiche. Avversari di turno le ostiche e mai dome, Pink Ladies. Squadra tutta al femminile, dotata di grinta, sportività e di quel sano spirito De Coubertiano. Le insidie in questo genere di partite sono tante. La “garra” che contraddistingue la compagine in verde, in questi momenti viene sempre un po’ meno. Subentra un po’ di superficialità, leziosità e rilassatezza. Già dalla palla a due, si nota che la partita non è certo di quelle adrenaliniche. I ritmi sono bassi, ci adeguiamo al gioco delle ragazze, piuttosto che imporre il nostro. I primi dieci minuti scivolano lentamente sul +1 a nostro favore. 13 a 12. Nel secondo quarto, sempre cercando di mantenere un atteggiamento il più sportivo possibile, iniziamo a muovere le gambe. Contropiedi, belle azioni e una evidente differenza fisica allungano il divario tra le due squadre. All’intervallo siamo 42 a 22, +20. Alla ripresa delle ostilità la situazione non cambia di molto. Senza esagerare continuiamo a giocare in modo cavalleresco. Le Pink Ladies, dal canto loro, non mollano. Nonostante ciò, il divario si allunga ulteriormente. 58 a 28 prima degli ultimi dieci minuti. L’ultimo quarto lo vincono decisamente le “ragazze terribili”. Noi ormai rilassati (fin troppo), smettiamo decisamente di giocare, troppo lenti e troppo leziosi soccombiamo. Le ragazze, invece, onorano il campo fino alla fine. Segnano con buona continuità, recuperano palloni e ancora hanno voglia di dannarsi l’anima per metterla dentro. Clap, clap, clap!!! Applausi!!! Al suono della sirena Impiccababbu 64 Pink Ladies 42. Il risultato non conta molto, in definitiva hanno vinto entrambe le squadre. Onore alle Pink Ladies e come sempre forza IMPICCABABBU….


martedì 8 dicembre 2015

Happy fish a tutti

Ci sono tanti buoni motivi per restare sul divano a poltrire. Uno di questi è rimettersi in forma dopo una bella “strampata” in moto. Un bell’impacco di ghiaccio sul ginocchio (la rotula scricchiola ancora parecchio) e via col tanto agognato relax. Un libro, della musica e qualche film. Per cui anche questo weekend, zero folla, zero mosche da bar, zero alcool. Che c’è in tv? Visto, visto, noioso, partita, doc, coking show, mega distruzioni, visto, visto, serie tv, visto, già visto due volte. Uff che palle!!! Aspetta un attimo!!! Che roba è? “Sharknado 1, 2, 3” la Trilogia completa. Perché no? Ho iniziato a guardare, il primo dei tre film, con diffidenza e scetticismo. Ignaro di trovarmi davanti a un capolavoro. Sono bastati pochi attimi per ipnotizzarmi. C’è una serie di tornado al largo delle coste della California e contemporaneamente un branco di migliaia squali. E  poi, c’è un regista che ha sicuramente pensato: “I tornado e gli squali, presi singolarmente di solito funzionano, sarà così anche se li uniamo?”. Il risultato è presto detto. I tornado arrivano sulla terra ferma, portandosi dietro 20.000 squali svolazzanti, incazzati neri e pronti ad azzannare qualsiasi cosa. Geniale!!! Le inquadrature sono fatte alla cazzo di cane, la grafica che fa decisamente cagare, mostra squali ad altissime profondità quando in città l’acqua arriva a un metro e mezzo. Morti surreali a tratti comiche, sangue a volontà, dialoghi inascoltabili tutto in pieno stile “Trash Splatter”. La sceneggiatura è ridicola e priva di senso logico. Però quando, l’eroe protagonista del film (Ian Ziering, si proprio quello di Beverly hill 90210), prende una motosega e si fa ingoiare in un sol boccone da uno squalo in volo planante per poi sbudellarlo dall’interno, Rimani tramortito. Cazzo questo è un Cult-movie!!! Inutile dire che preso da un adrenalinico entusiasmo mi sono buttato a capo fitto sul secondo film della saga. Consapevole che una simile overdose avrebbe potuto generare danni neurologici irreversibili. Bastano poche sequenze di “Sharknado 2”, per capire che la magia sta per ripetersi. Figata!!! Dopo Los Angeles questa volta tocca a New York essere devastata dal tornado. Gli squali sono ovunque. Metro, statua della Libertà, Empire State Bulding soccombono sotto le voraci mascelle dei famelici pesci. Ancora una volta Ian Ziering, incazzato nero, con il  solito imperterrito stile e l’immancabile motosega, squarta, seziona e frantuma qualsiasi squalo gli si presenti a tiro. Ho aspettato 24 ore (consiglio del medico) per dedicarmi alla terza pellicola della saga. L’inizio frenetico e travolgente è ambientato alla Casa Bianca, dove il nostro eroe Ian ,è stato convocato dal presidente per ricevere una motosega d’oro, per il suo incessante e eroico contributo nella lotta contro gli sharknado. Neanche a dirlo nelle vicinanze c’è un tornado pieno zeppo di squali pronto a fare una strage. Questa volta, a differenza delle altre, non è una sola la città a essere colpita, bensì l’intera la Florida. Siamo davanti a una vera e propria devastazione colossale, intere città vengono spazzate via come se niente fosse. I tornado sono più potenti che mai e gli squali hanno una ferocia mai vista. Il nostro Finley “Fin” Sheperd (Ian Ziering) si vedrà costretto a chiedere l’aiuto del padre (David Hasselhoff). Il finale è il più incredibile che abbia mai visto. Assolutamente da non perdere!!! Dopo tre film, ancora non riesco a capire alcune cose. Come facciano gli squali a sopravvivere in mezzo ai tornado? Come facciano le persone a rimanere attaccate a terra, quando anche la statua della libertà vola come un pezzetto di carta?  Se sei travolto da un tornado potentissimo puoi salvarti chiudendoti in uno sgabuzzino tenendo la maniglia ben stretta? Come fanno i tornado a risucchiare dal mare solo gli squali? Questi tre film, sicuramente pieni di azione, ritmo e humor, privi di trama e dialoghi decenti, sono una “cagata pazzasca” (92 minuti di applausi). La loro forza sta proprio in questo. Sono talmente brutti che piacciono da morire!!! Guardateli!!! Io intanto, per natale chiederò una motosega!!! 

giovedì 3 dicembre 2015

Di nuovo in pista

2 dicembre 2015, ore 20 e 15. Prima giornata di campionato. Riparte da qui la quarta stagione cestistica degli Impiccababbu. Riparte con un nuovo organico e nuove ambizioni. Riparte col solito ghigno in faccia e lo stesso spirito scanzonato di sempre. Riparte con la strafottente convinzione che , nonostante tutto, gli avversari, anche quest’anno, dovranno fare i conti con noi. Per cui, pronti, partenza, via. La prima palla a due della stagione viene alzata con qualche minuto di ritardo. Il ritmo nei primi dieci minuti non è quello delle passate stagioni, gli avversari della Mens Sana giocano senza nessuna fretta e noi come un vecchio motore spento da tempo, facciamo fatica a ripartire. Gli ingranaggi sembrano parecchio arrugginiti, il nostro gioco è poco fluido e non molto coeso. Il primo quarto si potrebbe definire quasi letargico. Lo finiamo sotto di uno. 10 a 9. Nel secondo quarto il motore comincia pian piano a riscaldarsi. Inizia a vedersi qualche buona azione, il gioco migliora. Andiamo a canestro con più facilità, ma ancora non riusciamo a dare delle belle accelerate. Comunque passiamo in testa e all’intervallo siamo avanti di 3. 25 a 22. Nel terzo periodo il motore inizia a girare abbastanza bene. La nostra difesa a uomo mette la giusta intensità facendo la differenza. Finalmente anche l’attacco inizia a funzionare per bene. Ottima circolazione, un sapiente penetra e scarica e qualche buon contropiede danno l’accelerata che serviva. Gli attempati avversari iniziano a crollare e prima dell’ultimo quarto sono sotto di 15. 46 a 31. Gli ultimi dieci minuti li facciamo decisamente a manetta, spingendo il gas il più possibile e in assoluto controllo del mezzo. Nello specchietto retrovisore non si vede più nessuno. La bandiera a scacchi volteggia festosa il nostro passaggio sulla Pit Line. Primi!!! Mens Sana 40 Impiccababbu 70. +30. Buon facile esordio. C’è ancora parecchio lavoro da fare. Revisionare e oliare alcuni ingranaggi, è assolutamente necessario per i prossimi impegni. La strada intrapresa è quella buona. Bruumm!!! Bruumm!!! GO GO IMPICCABABBU.