• Sassari, la torres, svegliarsi all’isola rossa, fare colazione al bar, il tramonto di marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, diego armando maradona, i led zeppelin, lo stomaco attorcigliato ed il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, george best, vivere una crisi, i cccp, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, dublino, il mare, le amiche del mare, la d***a, il calcio, le donne, fabrizio de andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i pink floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, janis joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella bastonata, gli spaghetti n°5 aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella di metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di renato, la sculacciata a pecorina, il poker in cantina di a******* con cassa di birra, la sigaretta cagando, festeggiare almeno un mondiale (io ne ho festeggiato 2), impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor g. mina, giocare a carte, andy capp, i calamari fritti del "cormorano", la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, il mio orto, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay ………. To be continued

martedì 30 giugno 2015

Solo quattro paole

Giugno [giù-gno] s.m.
·       Sesto mese dell’anno secondo il calendario giuliano e gregoriano, dalla durata di 30 giorni: il primo di g. // essere nato a g.

Mese [mè-se] s.m.
·       Ciascuna delle dodici parti varianti, dai 28 ai 31 giorni, in cui si suddivide l’anno: m. scorso // m. estivo // il m. di giugno.
·       Arco di tempo della durata di circa 29 giorni, ininterrottamente tra una luna nuova e quella successiva: m. lunare.
·       Spazio di tempo di circa 30 giorni, non necessariamente coincidente col mese del calendario, a cui si ricorre per riferimenti e compiti generici: non ci rivedremo prima di tre o quattro m. // essere al terzo m. di gravidanza.
·       Mensilità: quota, rata di un importo versato in un mese.

Di
·       Preposizione semplice

Merda [mer-da] s.f.
·       La parte non digerita degli alimenti che viene espulsa dal colon nella defecazione: sterco, escrementi, feci.
·       Persona o cosa sgradevole, di nessun conto o valore: quell’uomo, quel film, questo mese è una m.
·       Situazione complicata e pericolosa, da cui è difficile uscire: essere nella m. fino al collo. // rimanere di m. (attonito, stupito, meravigliato) // fare una figura di m. (figuraccia).
·       In maniera esclamativa: esprimere rabbia, impazienza, disappunto, rifiuto, stupore, disprezzo ecc.

giovedì 25 giugno 2015

Rosti di patate con uovo al tegamino

Che il “rosti” fosse un tipico piatto svizzero a base di patate lo sapevo. Che fosse un piatto unico o un contorno ci potevo arrivare. Che i discendenti della piccola Heidi lo mangiassero a colazione questo proprio non l’avrei immaginato. Mmmhhh!!! Ma che dico, forse si. In fin dei conti anche io mangio tutto quel che trovo per colazione. Comunque eccovi una ricetta facilissima per camuffare delle patate bollite. Questa è una versione light, volendo al composto di patate si possono aggiungere i cubetti di pancetta, della cipolla o della verdura precedentemente cotta.

 Ricetta
Dati tecnici:
·       grado di difficoltà: nessuna difficoltà
·       tempo di preparazione: 30/35 minuti
·       tempo di cottura: 5 minuti
Ingredienti per me:
·       3 patate medio/piccole
·       Un uovo
·       olio, sale e pepe q.b.
Preparazione:
·       Lessate le patate con la buccia in acqua bollente, per il tempo necessario. Scolatele un po’ al dente e fatele raffreddare e riposare in frigo per una notte (cosi dice la ricetta, ma basta anche mezza giornata). Sbucciate le patate e grattugiatele con una grattugia a fori larghi, aggiungete a piacimento sale e pepe. Scaldate un filo d’olio in una padella antiaderente. Aggiungete il mucchietto di patate. Mescolate delicatamente con un cucchiaio di legno. A questo punto schiacciate le patate con una spatola (schiacciare non comprimere, mica deve diventare una mattonella), e fatele cuocere a fiamma viva, in modo che si formi una crosticina dorata sul fondo. Circa 5/6 minuti. Quando si sarà formata girate il rosti aiutandovi con un piatto e fate la stessa cosa anche su questo lato. Quando sarà pronto cucinatevi un uovo al tegamino (non c’è bisogno che vi scriva come fare) e appena pronto adagiatelo sul rosti. Ok avete finito!!! Prendere il piatto e una birra gelata, adagiarvi sul divano e guardare la tv. Rutto libero!!

martedì 23 giugno 2015

Era una notte buia e tempestosa ...

“Era una notte buia e tempestosa ….” è il suo immutabile incipit. Fa lo scrittore, ma nessun editore vuole pubblicare i suoi scritti. Dorme sul tetto della cuccia. Cammina su due zampe come un essere umano. Balla. Pattina. Gioca a basket e come interbase nella squadra di baseball di Charlie Brown. E’ un Beagle e ha sette fratelli e sorelle (Andy, Pallino, Belle, Molly, Olaf, Rover, Spike). Non sopporta i gatti (sostiene infatti che sono “le erbacce del prato della vita”). A volte, indossando sciarpa e occhialoni, è “l’Asso della prima guerra mondiale”. Audacemente vola a bordo del suo Sopwith Camel (in realtà la sua cuccia) alla caccia del Barone Rosso. Altre volte indossa occhiali da sole e felpa, improvvisandosi uno studente sfaticato del college, col nome di “Joe cool”. A seconda della necessità può essere un giocatore di hockey, di football e di golf. Cosi come un soldato della guerra d’indipendenza, un legionario, un capo scout, un dottore e anche un astronauta. Negli anni si contano ben 144 travestimenti diversi. Adora dormire, tendere agguati a Linus per fregargli la coperta e fare a botte con Lucy. Si incazza come una bestia quando finiscono i biscotti, ma il suo cuore è puro. Gli piace far festa il venerdì, e come quasi tutti noi, detesta il lunedì. Il suo migliore amico è un uccellino giallo di nome Woodstock, che è anche l’unico in grado di capire i suoi pensieri. Perché come tutti i cani non parla e raramente emette suoni. Pensa tantissimo. Un pensiero unico e speciale, logico ed essenziale. Sapere cosa pensa è semplice. Una nuvoletta che contiene i suoi pensieri è collegata alla testa da nuvolette sempre più piccole. Una vera e propria filosofia di vita, all’insegna della semplicità e del “think positive”, con un tocco di sagaci, sottili e qualche volta piccole rasoiate maligne. Va incontro alla vita con disarmante tranquillità. Non importa se si abbatte un acquazzone sulla propria cuccia. Tutto si può affrontare e tutto passa. Con una buona dormita di sicuro. Il mondo lo ama. E’ impareggiabile, eccelso, geniale. In una parola sola fantastico. Avete capito di chi sto parlando? … “Happyness is peace, quiet & cookies” ……

domenica 21 giugno 2015

Voglio una pelle splendida

Stringimi madre ho molto peccato, ma la vita è un suicidio, l’amore è un rogo. Voglio un pensiero superficiale che renda la pelle splendida. Senza un finale che faccia male, coi cuori sporchi e le mani lavate. A salvarmi. Vieni a salvarmi. Salvami. Bacia il colpevole se dice la verità. Ma si. Ma si. Ma si. Ma si. Passo le notti, nero cristallo, a sceglier le carte che giocherei. A maledire certe domande che forse era meglio non farsi mai. Voglio un pensiero superficiale che renda la pelle splendida. A salvarmi. Vieni a salvarmi. Salvami. Bacia il colpevole se dice la verità. Ma si. Ma si. Ma si. Ma si. Voglio un pensiero superficiale che renda la pelle splendida. A salvarmi. Vieni a salvarmi. Salvami. Bacia il colpevole se dice la verità. Ma si. Ma si. Ma si. Ma si.

Afterhours - 1997

Tempera acrilica su tela 80x40 cm

sabato 13 giugno 2015

Compra con un click

All’inizio come tutte le novità, l’ho accolto con la naturale diffidenza, ma da quando il kindle è entrato a far parte della mia quotidianità devo ammettere che, il livello e la quantità delle mie letture si sono notevolmente elevate. Non fraintendetemi, sono e resto un sostenitore del cartaceo. E sebbene continui ad adorare andare per librerie, sfogliare i libri prima di acquistarli e poi conservarli gelosamente dopo la letture nella libreria. Devo ammettere che questo diabolico marchingegno è veramente eccezionale. Nel non dilungarmi in uno spot pro Kindle, il vero motivo di questo post è solo ed esclusivamente quello di consigliarvi un paio di libri appena voracemente consumati. Acquista con un click!!! Il primo suggerimento, non poteva che essere lui. L’ennesimo libro di Joe. R. Lansdale. Ormai leggere un suo thriller è diventato una morbosa consuetudine. Ho perso il conto di quanti ne ho letto, e non ricordo neanche quanto tempo sia passato da  quando lessi il suo primo libro. Oggi vi parlerò di “Acqua buia”. Come sempre le storie di Lansdale ti rapiscono per non mollarti più. Anche questa volta l’autore texano riesce a tenerti attaccato alle pagine, ansioso di scoprire cosa succederà, ansioso di arrivare alla fine il prima possibile. Un’ altra storia paludosa e sabbiosa. Un’altra storia di depressione, sangue e morte. Un’altra storia vista e vissuta con uno sguardo diverso dal solito, dove ancora una volta la “linea d’ombra” riecheggia inesorabile. Un’altra piccola odissea per i suoi protagonisti. L’ennesimo toccante spaccato di quel  sud degli stati uniti dove, negli anni 20, depressione, razzismo e povertà potevano essere sconfitte solo da grandi valori. Non dico altro. Come sempre Lansdale non smentisce le attese, forse non sarà il suo miglior romanzo, ma si avvicina molto. Merita, merita, merita…. Il secondo acquista con un click!!! E’ un libro totalmente diverso sia per ambientazione che per stile. E’ un libro svedese!!! So quello che state pensando. Sicuramente è quello che ho pensato anche io. Gli scandinavi sono strani. Parecchio. Beh vivono sotto zero per quasi tutto l’anno. Anche voi sareste strani!!! Hanno uno stile molto particolare. Spesso si dilungano troppo, i loro romanzi sono interminabili e in alcuni casi si potrebbero, senza recare danno alla storia, ridurre di almeno la metà delle pagine (eh eh eh eh). Alcune volte mi hanno sorpreso, come nel caso di Lars Kepler e il suo “L’ipnotista” e le vicende narrate da Jo Nesbo, veramente avvincenti. Altre invece gli ho proprio odiati, come Johasson e il suo cazzo di “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve”, ancora adesso Vaffanculo, libro di merda!!! Per cui ho acquistato questo “Oscuri segreti: le cronache di Sebastian Bergman”, con un po’ di diffidenza. Con mio stupore mi sono ritrovato immerso in una storia veramente avvincente e piena di colpi di scena. Scorrevole e mai banale. E’ il classico giallo scandinavo psicotico, dove l’azione si contrappone a momenti introspettivi (ogna scimmia). L’autore, Hans Rosenfeldt, descrive perfettamente i rapporti e le vicende personali che intercorrono tra il personaggio principale (un criminologo con un bel pò di problemi) e i numerosi personaggi secondari. Tutto incorniciato da un crimine sufficientemente orrendo da sconvolgere un intero paese della provincia svedese. La mente del lettore va alla ricerca del colpevole per tutto il libro, arrivando a un finale inaspettato. Anche se, a dirla tutta, io l’avevo sgamato. Comunque nonostante il finale, abbia un colpevole, il libro rimane aperto. Credo ci sarà un seguito o qualcosa del genere. Consigliato … Buon click a tutti!!! Opss!!! Volevo dire buona lettura!!!

martedì 2 giugno 2015

L'inesprimibile

di Hernest Hemingway, tratta da “Old Park”, 1917

Quando in giugno svolazzavano i moschini
Intorno al lampione sull’angolo
Gettando ombre guizzanti sulla strada;
Quando tu passeggiavi a piedi nudi
In una calda e buia sera di giugno
Con l’erba che ti bagnava i piedi di rugiada;

Quando sentivi strimpellare un benjo
Sulla veranda della casa di fronte,
E dal parco ti giungeva l’odore dei lillà
C’era qualcosa che lottava, in te,
Che non riuscivi a mettere in parole…
Eri viva poesia, nel buio, là!