• Sassari, la torres, svegliarsi all’isola rossa, fare colazione al bar, il tramonto di marinedda, la festa della birra trinitaiese, il "Che", il genoa, la partitella di basket, l’alcool, gli amici, le tette enormi, la libertà, la birra, la fotografia, la musica, dipingere, correre, la gnocca, viaggiare, le sbornie, la pornografia, diego armando maradona, i led zeppelin, lo stomaco attorcigliato ed il cuore che batte per qualcuna (stronza), fottersene, george best, vivere una crisi, i cccp, mandare tutti a fare in culo, giocare a subbuteo, leggere, odiare, i p*mpini, il cibo, dublino, il mare, le amiche del mare, la d***a, il calcio, le donne, fabrizio de andrè, fare un giro con la vespa, l’amore, il venerdì sera, il cecio del giorno dopo, i libri, i pink floyd, gli assilli, le occhiaie sul viso, il comunismo, essere di sinistra, le scimmie, gli afterhours, alcuni films, la lista delle persone che mi stanno sul cazzo, la pasta al forno di nonna, janis joplin, le scritte sui muri, il culo di una ragazza che ho visto l’altro giorno per strada, i campari soda, la musica sassarese, ascoltare un vinile, mincionare, la figa, una bella bastonata, gli spaghetti n°5 aglio olio e peperoncino, le cazzate dette al bancone dei bar, il panino gorgonzola e mortadella di metà mattina, la colazione dei campioni, raccontare storie, i panini di renato, la sculacciata a pecorina, il poker in cantina di a******* con cassa di birra, la sigaretta cagando, festeggiare almeno un mondiale (io ne ho festeggiato 2), impennare, andare in libreria, i tatuaggi, pisciare in mezzo alla natura, i vecchi oggetti, stare da solo, i polizieschi italiani anni '70, cucinare per gli amici, farsi un giro in bicicletta, la liquirizia, il signor g. mina, giocare a carte, andy capp, i calamari fritti del "cormorano", la mattonella di melanzane della L, Capitan Harlock, Enrico Berlinguer, qualche serie tv, essere un Impiccababbu, l'nduja. il Duca Bianco, Charles Baudelaire, il mio orto, Snoopy, bestemmiare, i Joy Division, il gin tonic, Heminguay ………. To be continued

giovedì 25 luglio 2013

Pennette "Barritoste"

Può darsi che dipenda dal fatto che amo la pastasciutta e sarà che non avevo proprio un cazzo da fare. Non ricordo neanche chi o che cosa ha ispirato questa ricetta, o se l’ho letta per caso su qualche rivista seduto al cesso. L’importante è averla finalmente riprodotta. Ricetta semplice, veloce e gustosa. Un primo piatto senza pretese ma gustoso. Penne “Barritoste” al pesto di pistacchi e pomodori secchi con aggiunta di ricotta affumicata. Vi avverto le dosi sono un po’ alla cazzo di cane, sono andato a braccio.

Ricetta
Dati tecnici:
  •        grado di difficoltà: facile, facile
  •        tempo di preparazione: 25 minuti, forse anche meno
  •        tempo di cottura: dipende dal tipo di pasta che usate
Ingredienti per 4 persone
  •        400 gr. di pasta
  •        3/4 pomodori secchi
  •        150 gr. di pistacchi
  •        4 foglie di basilico fresco
  •        3 foglioline di mente (facoltativo)
  •        Ricotta affumicata (quanto volete voi)
  •        Un pugnetto di parmigiano
  •        Olio, sale q.b.
Preparazione:
  •        Iniziate sgusciando i pistacchi, Cracco vi oblierebbe a usare quelli di Bronte, ma io ne ho comprato un pacchetto alla conad, non diteglielo!! Dopo averli sgusciati immergeteli in acqua calda per qualche minuto in modo da poter eliminare facilmente la pellicina. Metteteli in un mixer insieme ai pomodori secchi, il basilico, la menta, l’olio e il famoso pugnetto di parmigiano, azionate e create il pesto. Aggiustate di sale e olio, creando il composto della consistenza che piace a voi. A questo punto cucinate la pasta che preferite (io ho usato le pennette barritoste della Agnesi) e condite col pesto, una volta impiattato aggiungete la ricotta. Facile, facile come rubare le caramelle a un bambino. Enjoy your meal!!!


mercoledì 24 luglio 2013

Pizzicottina died!!

Potrei dilungarmi per ore a parlare di un asciugamano rosso, oppure di una serie televisiva veramente accattivante, oppure di “Natura morta con custodia di sax”, cose che mi hanno accompagnato in questi primi rilassanti giorni di “Isola Rossa”, e probabilmente lo farò, ma non ora. Questi ultimi post, prima delle meritate vacanze nel “buen ritiro gallurese”, vertiranno principalmente su cibo e amicizia… Tutto ebbe inizio venerdì pomeriggio quando, un amico della ristretta cerchia, si offri di darmi uno strappo all’isola. Durante i 60 km che da Sassari corrono lungo la litoranea nord della Sardegna, l’idea di fermarsi a casa e affrontare una sontuosa cena, rigorosamente a base di pesce, prese sempre più forma. Bene, bene!! Arrivo a destinazione con birretta gelata per suggellare il patto, poi in paese dritti in pescheria. Spesso, accade, In queste situazioni che, l’occhio è sempre più grande della pancia. Presi da un irrefrenabile entusiasmo ordiniamo, in trans, tutto quello che vediamo, vongole, cozze, pesce spada e aragosta, fregola, birre, birre, un altro po’ di birre e due bottiglie di vino bianco. Cazzo ci è sfuggita la mano. Minchia abbiamo esagerato, chi si mangia tutta questa roba? La serata è passata lentamente, preparazione delle libagioni, aperetivo, cottura (non solo degli alimenti) andava di pari passo con la nostra voglia di rilassarci senza fretta. Abbiamo mangiato, bevuto, chiacchierato amabilmente avvolti da un piacevole senso di benessere. I suotuosi bocconi scendevano serenamente verso lo stomaco accompagnati solo dal silenzio della sera. Oh mamma!! Ci siamo mangiati tutto!! Pure pizzicottina!! Cazzo è finito da bere!! E ora?... Nessun problema, andiamo giù e ci beviamo qualche drink. La serata si è conclusa al “bar del porto” con una birretta defaticante (quella ci vuole sempre). Non ricordo tutte le cene che ho affrontato e non ricordo tutte la serate passate con gli amici. Sono sicuro di una cosa, la serata del 19 luglio 2013 la ricorderò e come!! In fondo per stare bene bastano delle birrette, un aragosta e due amici…    



mercoledì 10 luglio 2013

Il proiezionista

“Chi poco pensa, molto erra” Leonardo Da Vinci, Codice H, 1492-1516

Caldo e unidiccio pomeriggio di luglio. Silenzio assoluto, niente musica, niente telefono, niente tv, tutto spento, tranne la mia testa. Succede a tutti noi, a volte, di pensare troppo. Ieri è capitato a me. Lunghissime ore passate, sdraiato sul letto, a guardare il soffitto, come fosse lo schermo di un cinema che proietta il film che avresti sempre voluto vedere, ma non oggi cazzo, non oggi!!! Guardi scorrere i titoli iniziali, le tue idee prendono forma sulla parete che ti sovrasta. Le parole non servono, c’è solo il fluire della tua fottuta “ruminazione mentale”, una moltitudine di pensieri che penetravano ripetutamente nella testa contro ogni volontà. Non esiste telecomando, non si può spegnere, è una pellicola impazzita che non puoi combattere. L’hai voluto tu, sdraiandoti su quel letto, e ora ti tocca guardare stò cazzo di film. Poi improvvisamente un flash o una illuminazione. Lo sapevi sarebbe arrivata, accade sempre. Il film inizia a piacerti, la mente si rilassa, una piacevole sensazione di tranquillità ti avvolge e ti senti libero nonostante sia dentro quattro mura. La tua mente ha partorito qualcosa di geniale, peccato che una volta alzato da quel letto rimarrà solo un pensiero fluttuante. Titoli di coda. The end.

sabato 6 luglio 2013

And the winner is.....Nonna!!!

Questa delizia ha sfamato tre intere generazioni, facendole crescere forti e rigogliose. Ci hanno provato in tanti, in primis le figlie, poi le nuore, negli ultimi tempi anche le nipoti, ma nessuno è riuscito ad avvicinarsi a quel livello. Ricrearla uguale è praticamente impossibile. Unica, inconfondibile, inimitabile. La pasta al forno di nonna “Erminia” è una sicurezza, un evergreen che non passa mai di moda. Natale, pasqua, compleanni si alternano sempre vorticosamente attorno a questo totem culinario cosi speciale. Le dosi, sempre abbondanti, danno una vera e propria dipendenza e le crisi di astinenza a cui ognuno della famiglia va incontro vengono superate da metadonici tentativi di imitazione, oppure aspettando che le sapienti mani ne creino una appositamente. La ricetta non esiste, viene tramandata a voce. Ieri pomeriggio, alla vigilia del suo novantaduesino compleanno e dopo aver fatto richiesta ufficiale, mi sono intrufolato nella cucina di nonna, armato di carta, penna e macchina fotografica per cercare di carpire i segreti della ricetta alla felicità gastronomica. Complicata e dir poco. Non esistono dosi…. un bè di questo, un poco di quello, un altro po’ di questo, mezzo cucchiaio di questa e poi un altro mezzo e ancora un po’, aggiungi qui, aggiungi là. Non esistono tempi di cottura…. lo spegni quando diventa così, lo tieni sul fuoco tipo qualche minuto, poi accendi il fornello per un altro po’, infine in forno e la togli quando è cotta. A che temperatura? BOH!!!! Comunque stando al fianco della nonnina e sorvegliando ogni procedimento, ogni passaggio, controllando ogni prodotto col cronometro alla mano, dopo aver fotografato ogni mescolanza e aver scritto ogni minima cosa, anche le più insignificanti, ieri sono riuscito nel mio intento. Ora ho una buona visione del da farsi. Ora ho una ricetta ufficiale. Potrei svelarla insieme a qualche alchimico segreto e pubblicarla nel blog, ma poi dovrei uccidervi. Non mi sembra carino…. Oggi 6 luglio è stato giorno di festeggiamenti e il rito della pasta al forno si è compiuto ancora una volta. Inutile parlarvi del risultato finale. Eccezionale come sempre…. Ahhhh quasi dimenticavo. BUON COMPLEANNO NONNA!!!